Patto Educativo

INSERIMENTO

Nell'ambientamento prima e nell'accoglienza poi i protagonisti sono: il bambino, la famiglia, le educatrici e l'ambiente.

L'inserimento deve essere personalizzato, in base alle esigenze e ai tempi del bambino, generalmente dura 2 settimane.

Durante i primi giorni di nido, l'emotività del bambino e dell'adulto viene messa a dura prova, è un momento estremamente delicato; per alcuni è proprio all'asilo che avviene il primo distacco, la famiglia entra a far parte di una nuova realtà.

Fondamentale la presenza dell'educatrice di riferimento, così, il distacco viene vissuto con rispetto e rappresenterà una tappa importantissima per la crescita del bambino e della famiglia.

Il bambino, per il primo periodo, è bene che abbia vicino a sè (per la nanna ma anche durante il giorno) il suo oggetto transizionale o anche il ciuccio (no a sparizioni improvvise). Questo gli permetterà di gestire momenti importanti come l'ansia da separazione.

La riuscita di un buon inserimento è la gradualità.

L'ambiente (molto curato, anche e soprattutto nei dettagli) gioca un ruolo importantissimo. Il bambino dev'essere accolto dalla stessa educatrice, nella medesima sezione. Anche i giochi, l'arredo non devono cambiare così sia il genitore che il bambino hanno dei punti di riferimento.

La mamma, il papà, i nonni o altre figure devono sempre salutare il b. dopo il distacco (anche se piange - nel 99% dei casi smette dopo 2 minuti) che così non vive il momento di separazione come un tradimento.

Durante il periodo d'ambientamento comincia ad instaurarsi il rapporto di fiducia tra bambino -educatrice - famiglia. Il patto educativo. Da qui tutto nasce.

 

ACCOGLIENZA

Accogliere vuol dire: contenere le emozioni, ascoltare, percepire, sorridere, abbracciare, tranquillizzare, capire, aiutare, condividere.

Accogliere vuol dire soprattutto: donare del tempo.

Tutto ciò che i genitori e il bambino hanno vissuto durante il periodo di ambientamento non deve essere visto come un capitolo a parte, ma l'inizio del patto educativo, che continua in primo luogo nel momento dell'accoglienza.

Se la famiglia ha fiducia nella struttura (staff al completo), gli educatori sono in grado di far passare i messaggi e dall'altra parte, di recepirli.

Non tutti i genitori potranno ritagliarsi del tempo, non fa nulla, cerchiamo di dare la possibilità a chi può o a chi ne ha/sente il bisogno di fermarsi e salutare tranquillamente il proprio figlio, prima di iniziare la lunga giornata lavorativa & giocosa.

 

CONTINUITÀ EDUCATIVA

La continuità educativa, nei servizi rivolti all'infanzia è fondamentale per garantire il diritto, ad ogni bambino, ad un percorso formativo completo e coerente.

Il primo ponte viene costruito con la famiglie, i successivi con la scuola dell'infanzia e primaria.

La continuità si suddivide in due rami:

  • orizzontale (collega scuole, famiglie e territorio)
  • verticale (costituisce i passaggi tra le diverse istituzioni educative/scolastiche)

Per raggiungere questo obiettivo, è necessario:

  • condividere le metodologie
  • collaborare tra colleghi (educatori/insegnanti) e famiglie
  • predisporre percorsi di esperienze e attività didattiche
  • far circolare le informazioni
  • creare tra le istituzioni un clima relazionale e comunicativo aperto al dialogo e al confronto

Il progetto continuità, non è solo uno scambio di informazioni, o una descrizione delle esperienze proposte, ma è soprattutto una conoscenza reciprocca tra le diverse istituzioni.

Fondamentale è prestare attenzione alla coerenza degli stili educativi.

 

PERCHÉ IL NIDO?

Quanti genitori, nonni, amici si sono posti questa domanda...ecco alcune risposte:

  • la grande risorsa del nido è lo stare insieme, i bimbi socializzano
  • quest'esperienza da al bambino la possibilità di trascorrere del tempo in un contesto extra-familiare accogliente e sicuro
  • i bambini iniziano ad approcciarsi alle regole di convivenza quali la condivisione e il rispetto per l'altro
  • il nido concorre a promuovere la crescita del bambino con l'obiettivo di formare una persona attiva, autonoma, protagonista del suo sviluppo